L’area del Milanese è caratterizzata da una elevata densità demografica e dalla presenza di sorgenti inquinanti, in particolare attività produttive di tipo industriale. L’elevata densità demografica e concentrazione industriale, in prossimità di diversi fiumi della Lombardia, hanno prodotto negli anni effetti negativi sulla qualità delle nostre acque. Il fenomeno dell’inquinamento dei corsi idrici, diventa evidente in presenza di tensioattivi, che generano schiume in corrispondenza dei salti sull’asta fluviale.
Anche se a partire dal 2007 vi è stato un miglioramento nei parametri chimici, ciò non ha portato ad ogni modo la qualità complessiva entro i valori accettabili di molte realtà fluviali. Tanto è vero che il grido di allarme dei cittadini resta ancora alto, segnala la presenza di schiume e denuncia molestie olfattive in prossimità dei fiume al punto tale che non può restare inascoltato.
Il d.lgs 152/2006, in recepimento della normativa europea, ha definito i traguardi e gli obiettivi della acque per il territorio nazionale, fissando in particolare le date del 22.12.2008 come termine ultimo per il raggiungimento dello stato “sufficiente”, e del 22.12.2015 per il raggiungimento dello stato “buono” .
Molti fiumi lombardi, tra cui i fiumi Olona, Lambro, Seveso non raggiungendo, ad oggi, lo stato di “sufficiente” si annoverano tra i fiumi inquinati d’Europa.
Questi fiumi rappresentano una importante risorsa per il nostro territorio lombardo e necessitano di politiche in grado di garantire la tutela della risorsa anche per la sua valenza naturalistica, turistica ed ambientale.
L’obiettivo di qualità “buono”, previsto dalla vigente normativa, dovrà inevitabilmente essere ancorato a interventi di progressivo e complessivo collettamento delle acque reflue civili e di una attenta depurazione di quelle industriali. Interventi che necessitano di importanti investimenti infrastrutturali.
In Regione Lombardia dobbiamo adoperarci per individuare da subito le cause e/o i responsabili dell’inquinamento delle nostre acque affinché si scongiurino nuovi episodi di inquinamento dei nostri fiumi. Dobbiamo poi impegnarci affinché gli enti preposti siano messi in grado di poter intervenire in maniera più efficace attraverso l’adeguamento delle strutture tecniche relative alle attività di monitoraggio e controllo, ma anche attraverso lo studio di piani di controllo mirati e il recupero di fondi necessari per l’adeguamento delle infrastrutture.
Per tutti i motivi sopra indicati ho sottoscritto, la Mozione n. 31 “Inquinamento del fiume Olona” , presentata in data 15 maggio 2013, per impegnare la Giunta ad avviare le attività necessarie per la tutela dei nostri fiumi regionali.